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CAMBIO VITA: LA NUOVA THULE NELLE TERRE ESTREME DEL MONDO

L’orologio al mio polso suona.

00:00 Ventiquattro Maggio 2021. 

 Ventisette compleanni fa venivo alla luce un mese in anticipo e grazie ad un bel cesareo.

”Non vedevi l’ora di venire al mondo” mi scrisse una volta mia madre, ricordando quel momento.

Ora è tutto è chiaro. Ne comprendo il motivo.

Apro il cassetto. ”Ma che casino c’è qua dentro” penso.

Rovisto un po’ e poi eccolo, lo vedo. Fra tanti appare lui.

Sontuoso, vistoso, spudoratamente affascinante: Il mio più Grande Sogno.

Non perdo più tempo, lo accolgo tra i miei palmi. Avvicino la bocca. Una soffiata fa disperdere la polvere.

‘’È arrivato il momento di farti vivere’’ pronuncio lui, con il cuore in trepidazione e una lieve pennellata di acqua salata sugli occhi.

Nasce ufficialmente: La Nuova Thule. Volontaria e Reporter nel mondo.

Thule, come terra estrema. Al di là del mondo conosciuto.

QUANDO TUTTO EBBE INZIO.

A diciassette anni ho sentito qualcosa nello stomaco.

È il 2011.

Una cena qualunque in famiglia, solito telegiornale che copre le nostre conversazioni.

Stasera il tg ha solo un argomento: È iniziata la guerra in Siria.

Immagini, video, telecronache. La forchetta scivola via dalla mano destra. La fame se l’è data a gambe. I miei occhi lacrimano.

Non capisco, non so cosa mi succede.

‘’Vorrei essere lì, poter fare qualcosa, voglio andarci, ora!’’ urlo dentro me.

Osservo i miei familiari: Mio padre continua a mangiare la sua adorata penna liscia, reduce dalle sue solite dodici ore di lavoro. Mio fratello guarda solo il suo piatto, è pensieroso. Mia madre in piedi, mentre apre una confezione trasparente di ricotta salata, esclama ‘’Che Dio li aiuti’’.

In un attimo mi sento sola. Perché sto provando ciò? Perché nessun altro in questa stanza sta provando quello che provo io?

Arrivo ad una conclusione: Sono strana. Me ne vergogno.

‘’Ne parlo con gli amici?’’ penso.

Ho diciassette anni, sono in quarta superiore. I miei coetanei non pensano a queste cose.

Questa sensazione non si placa.

Tutt’altro. Dà il benvenuto ad una nuova parte di me.

I miei sogni iniziano a prendere forma. Sogni a forma di mondo.


DAL SOGNO ALLA CONSAPEVOLEZZA

Ci sono voluti anni. Anni per capire, comprendere, leggermi dentro.

Ho sbagliato strade. Falsificato sogni. Perduto il senso dell’orientamento.

Ho cambiato direzioni. Vissuto esperienze appaganti (ma solo nel breve periodo). Momenti che mi hanno lasciato graffi leggeri. Avvenimenti accompagnati da profonde ferite.

L’unica cosa costante? Chi volevo essere e cosa volevo fare.

Mi bastava chiudere gli occhi. Visualizzare il tutto.

Dentro di me lo sapevo.

Forse ora ti starai chiedendo: ‘’Beh e allora perché non ti sei buttata?’’

Semplice. Io di quella sensazione ho sempre avuto paura.

Avevo una vita indipendente, felice, piena di cose, persone, attività, progetti. Come potevo abbandonare tutto?

Per anni ho chiesto consigli.

Le risposte che ho ricevuto più spesso?

  • Tu non ti accontenti mai.
  • Sei sempre insoddisfatta e lo sarai per sempre.
  • Bello sognare, ma la vita è altro.
  • E come pensi di mantenerti?
  • Eccola è arrivata, vuole cambiare il mondo.

Potrei mentirti.

Dirti che queste parole non mi hanno mai minimamente toccata.

Ma la verità è un’altra.

Di quelle parole ho sempre sofferto.

Le ho sempre ritenute veritiere.

Per anni ho ascoltato solo gli altri.

‘’Cosa ti ha fatto cambiare idea?’’

Una pandemia mondiale. Il degenero. La chiusura.

Stare lontana dagli altri mi ha spezzata.

Al tempo stesso, però, mi ha permesso di avere delle conversazioni con me stessa. Io ed Io. Nessun altro.

La prima volta in vita mia.

Ed ora, eccomi qua.

Paure? A volontà.

Incertezze? Come se piovessero.

Ostacoli? E chi se li toglie di torno!

Ma sono felice.

Sono nel mio tempo.

Qui ed Ora.

Io ed il mio sogno.

Pronti a prendere il volo.

‘’DENTRO SENTO UNA MISSIONE E TI GIURO CHE AVRO’ META’’

Volontaria in progetti/missioni educative e Reporter.

L’Educazione, il mondo del sociale e dell’attivismo sono parti integranti della mia vita, da tanti anni ormai.

Cosa farò?

Li prenderò a braccetto ed insieme visiteremo ogni singola parte del mondo.

Ma aspetta, non è finita.

Ci sarà un altro ospite: Il Reportage.

Sarà veritiero, rude, sensibile e spietato allo stesso tempo.

Mi accompagnerà e chiuderà questo meraviglioso cerchio.

Ora non resta che iniziare.

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Via, il momento è ora!

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