11/12/21
CARA TUNISIA,
(Come si iniziano le lettere?
Nemmeno lo ricordo più.)
Ci siamo, siamo arrivate alla fine. Il traguardo è stato raggiunto. Nessuna sfida nel mezzo solo una grande voglia di scoprirti.
Avremmo dovuto conoscerci a fine Agosto, ma la vita e le circostanze hanno giocato i loro ”assi migliori”. Forse ancora non eravamo pronte a mostrarci, metterci a nudo.
Sole caldo di inizio Autunno, Italia: ”Vado o non vado”, penso.
Devo dare una risposta. Ci penso, prendo tempo. Ma poi decido: Parto, L’ Africa lo sa, lo sa sempre come sistemarmi il cuore. E così è stato.
MA PRECISAMENTE COSA HO FATTO IN TUNISIA?
Per la Tunisia, sono stata selezionata per un progetto dei ”Corpi Europei di Solidarietà” (ESC).
Un progetto educativo/sociale con altri volontari italiani, polacchi, turchi. Due mesi con progetti e attività con i bambini: Scuole private, SOS village con bambini orfani e distribuzione cibo alle famiglie più bisognose.

TUNISIA 50% EUROPA 50% AFRICA
Metà Africa, metà Europa!
La prima cosa che ho notato appena ho messo piede in Tunisia è stata proprio questa: Un popolo e una nazione che aspira a divenire parte dell’Europa. D’altro canto però ci sono ancora molti popoli ( soprattutto nel sud) ancorati alla più antiche tradizioni e di Europa non vogliono sentire parlare.
C’è ovviamente un altro aspetto, a parer mio molto più importante: La presenza di una bella percentuale di popolazione che ancora vive nella miseria, nella povertà assoluta e questa vi assicuro che è una cosa che non si vede a primo acchito. Si può vedere un po’ di degrato qua e là ma la miseria è nascosta e la ”classe media” e/o ”benestante” nasconde questa realtà preoccupante: Villaggi sperduti, famiglie che vivono in case cadenti o addirittura capanne, nessuna sanità, cibo, istruzione.
Qui sotto un po’ di foto al riguardo. Di questo parlo nel video youtube!







EDUCAZIONE, ISTRUZIONE, DISABILITA’
Recentemente (fine 2021) il governo ha promesso fondi e investimenti nel settore educativo, ritenendolo fondamentale per il paese.
La verità però è che ”alla vecchia maniera” rimane il sistema più diffuso nel paese.
Cosa intendo?
Sistema educativo e scolastico ”fai da te” con regole severe e uso delle mani sugli studenti.
In centro e sud Africa è una cosa molto diffusa, quasi normale. Usare mani e/o bastoncini quando lo studente non obbedisce, non è attento o non impara.
E proprio per il ”fai da te” anche il tema inclusione è inesistente. Sei un bambino disabile? Nella scuola pubblica sarai ben accetto ma starai solo con ”quelli come te” e la maggior parte delle volte non sarai seguito a dovere. Proprio per questo motivo le famiglie più agiate portano i figli disabili in scuole private, dove staranno sempre e solo con altri bambini disabili ma almeno potranno essere seguiti con cura.
SCUOLA PUBBLICA VS SCUOLA PRIVATA
Il sistema scolastico si divide in queste due grandi categorie. La scuola pubblica, dove sono presenti strutture cadenti, insegnamenti scarsi e non continuativi. La scuola privata eccellente in tutto. E come potrete immaginare, le famiglie benestanti non ci pensano due volte a mandare i figli nelle scuole private. E non perchè hanno bisogno di affermare la loro ricchezza ma semplicemente per garantire un’istruzione decente ai propri figli. Un’ istruzione paragonabile a quella pubblica Italiana. Tra di loro però ci sono famiglie che nonostante la buona qualità della vita, decidono di mandare i figli ugualmente nelle scuole pubbliche perchè hanno fiducia nel paese e nel cambiamento, lottano e sperano. (Beh personalmente lo trovo un bellissimo atto di coraggio e fiducia.)
SOCIETA’, RELIGIONE, CULTURA
In Tunisia il 98% della popolazione professa la religione mussulmana(sunnita), l’altra minoranza si divide tra religione cristiana ed ebraica.
Come vivono le donne? Ci sono restrizioni?
Come ho già detto all’inzio il paese (centro e nord soprattutto) sta cercando di stare ”al passo con i tempi” rivedendo così anche le scelte e le restrizioni religiose legate alla donna. L’altra parte del paese, ancorato alla tradizione e alla religione, non ne vuole sapere di cambiare o stravolgere regole e norme antiche legate alle donne e alla cultura in generale.
Le donne affermano di avere diritti ed equità: paragonate ad altri paesi africani sì, questa affermazione appare vera e sorprendente; paragonata al paese occidentale, il lavoro da fare è molto.
La cultura rimane il punto forte di questo popolo. Vestiti, cibo, tradizioni, canti, balli e riti. Colori, semplicità, accoglienza.

POLITICA, SICUREZZA
Avete capito bene, polizia e sicurezza ferrea, ma soprattutto con i locali. Quest’ultimi temono molto le forze dell’ordine. Un trattamento diverso però viene riservato ai turisti o semplicemente al popolo occidentale: elogiati e rispettati. Sicuramente un trattamento da privilegiati.
Sicurezza per i viaggiatori? In tanti mi hanno fatto questa domanda. La Tunisia è un paese abbastanza sicuro. C’è libertà nel viaggiare anche in solitaria sopratutto nel nord e centro. Come in ogni viaggio, però, bisogna avere un occhio di riguardo. Tenere a mente che non si è casa propria. Prudenza. Tra noi volontari, per esempio, ci soni stati due casi di ”scippo”, ovvero, due ragazze sono state derubate. La sera e con il calar della notte, almeno che tu non sia nella città più turistica del paese, ci vuole prudenza. Abbiamo vissuto in periferia, dove il turismo non è presente e dove non esistono luci o lampioni e dove vedere una donna in strada sola in piena notte è impossibile
SANITA’, COVID
povere. Il Covid, come in gran parte del mondo, ha portato molta crisi soprattutto economica in Tunisia.
Il vaccino è arrivato nell’estate 2021. Praticamente tutta la popolazione si è vaccinata. Dopo il vaccino, il covid sembra essere sparito in terra tunisina, questo dovuto sicuramente al caldo ma anche ai tracciamenti mancati sui tamponi.
CIBO, TRASPORTI
- 1.Chakchouka
- 2.Lablabi
- 3.Mechouia
- 4.Borghol
- 5.Brick a l’oeuf
- 6.Kafteji
- 7.Kabkabou
- 8.Kamounia
- 9.Makroud
- 10.Harissa (è piccante a livelli atroci, non dite che non vi ho avvisato!)

ED ORA?
Tengo a precisare, che il reportage è fatto con dati certi, ho voluto, però. aggiungere anche la mia opinione strettamente personale, ma ovviamente in base all’esperienza vissuta.
Cercare un progetto, fare un biglietto e vivere un po’ in questo paese famoso per essere metà europeo e metà africano.
Andate, provare per credere!